La fattura elettronica PA agevola l’interazione dei dati tra i sistemi riducendo i tempi di pagamento a favore degli operatori economici

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23 agosto 2018

 

Chi mi ha ascoltato nei vari convegni, workshop, meeting sa che sottolineo con forza l’importanza del digitale e della fatturazione elettronica quale strumento a supporto del miglioramento innovativo del Paese.

In genere, sottolineo che il possesso dei dati relativi ad un’operazione commerciale può generare benefici intangibili rilevanti nel medio-lungo periodo, riportando l’esempio dell’e-invoice factoring e riportando l’esempio del meccanismo virtuoso di controllo sulla spesa pubblica tramite l’analisi dei dati, la loro condivisione tra sistemi, la loro elaborazione, la loro trasmissione tra vari soggetti interessati, affermando che lo stesso percorso virtuoso potrà essere attuato anche in ambito privato per il monitoraggio della spesa delle organizzazioni aziendali.

Per l’appunto, un esempio concreto di vantaggio per il sistema Italia è dato dall’integrazione che si sta sempre più rafforzando tra il sistema Siope+, il sistema PCC ed il Sistema di Interscambio. Sono sigle, spesso avulse dal poter essere digerite e incomprensibili ai non addetti ai lavori, che tuttavia dietro nascondono un processo virtuoso che è iniziato e che nel tempo sono sicuro porterà un valore positivo per il Paese.

Dal 2019 se il Governo ne avrà la volontà potrà iniziare a monitorare e controllare la spesa pubblica italiana in modo più serio rispetto al passato oltre che continuare ad ottimizzare i tempi di pagamento dei debiti commerciali da parte delle PA.

A tal riguardo, proprio il 20 agosto 2018, il Ministero Economia e Finanze ha aggiornato la sua pagina web dedicata ai pagamenti dei debiti commerciali da parte delle pubbliche amministrazioni riportando interessanti informazioni che devono essere enfatizzate e sottolineate per far capire a tutti quali sono i vantaggi competitivi che la fatturazione elettronica può generare nel tempo, con tutte le difficoltà inziali, i difetti e gli impatti sugli operatori economici, ma è uno sforzo di cambiamento culturale che porterà maggiore competitività per il Paese.

Come indicato dal MEF stesso sulla propria pagina web, il Sistema denominato Siope+ è un sistema per l’acquisizione automatica dei dati dei pagamenti che consente di integrare le informazioni attualmente disponibili nel sistema “Siope” (attinente la rilevazione telematica degli incassi e dei pagamenti effettuati dai tesorieri delle PA) con le informazioni relative ai mandati di pagamento di fatture elettroniche ricevute dalle PA presenti nella Piattaforma di Certificazione dei Crediti (PCC) contestualmente all’effettuazione delle transazioni di pagamento (tramite i mandati digitali trasmessi agli istituti cassieri/tesorieri attraverso un nodo di smistamento gestito dalla Banca d’Italia).

Dopo due fasi di sperimentazione del Siope+, che hanno coinvolto 7 enti, a partire dal luglio 2017, e ulteriori 23 enti a partire dal 1 ottobre 2017, attraverso successivi decreti del Ministero dell’Economia e delle Finanze sono stati calendarizzati gli avvii a regime per tipologie di enti pubblici. Dal 1 gennaio 2018 sono entrate a regime tutte le Regioni, le Provincie e le Città Metropolitane, dal 1 aprile 2018 si sono aggiunti i comuni con più di 60.000 abitanti e dal 1 luglio 2018 i comuni con popolazione compresa fra 10.001 e 60.000 abitanti per un totale di circa 1.400 enti pubblici. Dal 1 ottobre 2018 Siope+ diventerà operativo per i Comuni fino a 10.000 abitanti e per le aziende sanitarie e ospedaliere; dal 1° gennaio 2019 Siope+ verrà esteso a tutti i restanti enti già soggetti alla vecchia rilevazione SIOPE e alle autorità di sistema portuale.

Nel corso del 2019 saranno progressivamente coinvolte tutte le restanti pubbliche amministrazioni (ad eccezione di gran parte delle Amministrazioni statali che utilizzano il sistema Sicoge). L’attuale collegamento tra il sistema di contabilità Sicoge e PCC, affiancato dal Siope+, consentirà di ricevere in automatico in PCC tutte le informazioni sui pagamenti, garantendo una copertura dell’universo delle pubbliche amministrazioni pressoché totale (la parte residuale di pubbliche amministrazioni non “coperte” verrà gestita tramite interventi mirati).

In merito alle parole suddette del MEF, sarebbe opportuno che quest’ultimo parlasse sui propri siti web con un linguaggio e terminologia più semplici e comprensibili dai non addetti ai lavori e facesse una campagna di comunicazione mirata per far capire che tutto ciò è stato possibile grazie ai dati della fatturazione elettronica.

Un nuovo e sfidante obiettivo dei prossimi anni è far partire anche il Nodo di smistamento degli ordini di acquisto delle amministrazioni pubbliche (NSO) al fine di acquisire e poter elaborare anche i dati contenuti negli ordini di acquisto elettronici, dando priorità al controllo sulla spesa sanitaria.

In merito al monitoraggio della spesa pubblica, dove sappiamo che aleggia in Italia un forte tasso di corruzione, dovremmo avere il coraggio e la competenza di cambiare mentalità, di cambiare modo di ragionare e di riportare le notizie stampa in modo differente dal passato…soprattutto i tecnici, i politici ed i giornalisti devono iniziare a leggere ed analizzare questi dati, riportandoli in forma aggregata tramite indicatori ed enfatizzando dei focus ove necessario.

Un altro dei vantaggi della fatturazione elettronica è quello di aver ridotto gradualmente nel tempo i ritardi nel pagamento dei debiti commerciali da parte delle PA, al fine di allinearli sempre più ai termini previsti dalla regolamentazione comunitaria e nazionale.

I dati esposti sul sito del MEF sono riferiti agli importi complessivi delle fatture elettroniche ricevute, nel primo trimestre 2018, dalle pubbliche amministrazioni che hanno avviato Siope+ a partire da gennaio 2018 (le Regioni, le Province e le Città metropolitane). A fronte di tali importi sono stati rilevati i pagamenti registrati nel sistema informativo e i relativi tempi medi di pagamento e di ritardo. Per ciascuna amministrazione pubblica, sulla base dei dati comunicati, sono stati elaborati alcuni indici riguardanti:

  • il rapporto percentuale tra l’importo pagato e l’importo complessivo dovuto (l’importo complessivo delle fatture, al netto della quota IVA, versata direttamente dalle PA all’erario, e degli importi sospesi e non liquidabili);
  • la media dei tempi di pagamento, ossia il numero di giorni intercorrente tra la data di emissione della fattura e la data di pagamento, ponderata con l’importo della fattura (si ricorda che per le fatture elettroniche verso la PA gli effetti giuridici dell’emissione si hanno con il superamento dei controlli effettuati dal Sistema di Interscambio sulla FatturaPA);
  • la media dei ritardi di pagamento, ossia il numero di giorni intercorrenti tra la data di scadenza della fattura e la data di pagamento, ponderata con l’importo della fattura (questo valore può essere negativo, se la fattura viene pagata in anticipo; si precisa che la data di scadenza del debito, se non espressamente indicata nella fattura, è calcolata in base alle norme vigenti a decorrere dalla data di emissione). Si evidenzia che il valore del tempo medio di ritardo, pari per il complesso degli enti esaminati a -2 giorni, è determinato dall’esistenza di fatture la cui scadenza per il pagamento è superiore a 30 giorni (infatti il valore del tempo medio di pagamento è pari nel complesso a 35 giorni). Ciò in considerazione che ai sensi dell’articolo 4, paragrafi 3 e 6, della Direttiva UE, il termine massimo di 60 giorni per il pagamento vale non solo per gli enti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ma anche per tutti i contratti delle altre pubbliche amministrazioni stipulati espressamente con tale scadenza, per la loro particolare natura.

I dati relativi alle fatture ricevute nel primo trimestre 2018 dagli enti che hanno avviato Siope+ da gennaio mostrano un tempo di pagamento rispettoso, in media per il complesso di tali enti, dei termini previsti dalla normativa in vigore. Oltre il 50% degli enti appartenenti ai tre comparti considerati riporta percentuali di pagamenti comunicati che si posizionano su valori superiori al 90% degli importi dovuti e tempi medi di ritardo che si attestano su valori negativi (con pagamenti effettuati in anticipo rispetto alla scadenza delle fatture). A livello di singolo comparto, le Regioni hanno fatto registrare nel complesso un tempo medio di pagamento di circa 35 giorni ed un tempo di ritardo di -2 giorni, con alcuni casi dove i pagamenti sono stati effettuati con largo anticipo rispetto alla scadenza delle fatture (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Liguria). Per le Province i tempi medi di pagamento e di ritardo si attestano rispettivamente a 36 giorni e 1 giorno; la metà di esse mostra tempi medi di ritardo negativi, mentre le Città metropolitane mostrano tempi di pagamento pari a 35 giorni, a cui corrispondono tempi medi di ritardo pari a zero giorni. Anche per questo settore, si riscontrano enti che riportano ritardi di pagamento con valori negativi (si tratta di sette Città metropolitane su quattordici).

Come si evince dai dati prospettati, nei tre settori considerati alcuni enti riportano basse percentuali di pagamenti comunicati al sistema Siope+. Infatti, nella fase di avvio del sistema questi enti non sono riusciti a collegare il proprio sistema informativo contabile al registro delle fatture e non hanno trasmesso alla PCC le informazioni riguardanti il pagamento delle fatture. Le difficoltà riscontrate nell’attività di implementazione dei sistemi informatici necessari al superamento di tale criticità hanno determinato ritardi nella piena operatività di SIOPE+.

I dati sui tempi di pagamento saranno oggetto di successivi aggiornamenti che terranno conto dei pagamenti (di fatture emesse nel periodo esaminato) effettuati successivamente alla presente data di osservazione del fenomeno. Nel mese di settembre saranno diffusi i dati delle Amministrazioni statali che utilizzano il sistema Sicoge. Entro il 10 ottobre p.v. saranno pubblicati i dati delle Regioni, delle Province e delle Città Metropolitane relativi alle fatture emesse nel secondo trimestre del 2018 e saranno aggiornati quelli relativi al primo trimestre; entro la medesima data saranno inoltre pubblicati i dati dei Comuni con più di 60.000 abitanti (che hanno avviato il Siope+ a partire da aprile 2018) riferiti alle fatture emesse nel secondo trimestre. Gli aggiornamenti saranno effettuati con cadenza trimestrale con riferimento a una platea via via più ampia di enti.

Fabrizio Lupone

Digital Process Compliance Expert

Fonte dell’articolo: la pagine web del Ministero Economia e Finanze denominata “Pagamenti delle pubbliche amministrazioni” sezione “I dati del primo trimestre 2018”

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